“PANORAMA” sull’opera di Konstantin Grcic
Il domani è già qui. O meglio, è al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, vicino a Basilea, dove in una mostra personale il progettista tedesco Konstantin Grcic, che nel 2004 ha disegnato per Colombo Design la maniglia Meta, anticipa i modi in cui abiteremo le case, le città e gli uffici che verranno. Un panorama da sogno, aperto a ogni interpretazione fino al 14 settembre.
Konstantin Grcic è sicuramente uno dei designer più importanti del nostro tempo.
I suoi progetti collegano un’estetica industriale con elementi sperimentali ed artistici; sono seri e funzionali, voluminosi e qualche volta irritanti. “Chair-ONE” (2004) e la lampada “Mayday” (1999) sono già oggi considerati dei classici del design.
A Grcic non hanno mai interessato le presentazioni classiche delle opere, per questo ha concepito la mostra come se fosse un progetto di design.
Il titolo della mostra “Konstantin Grcic – Panorama” allude allo scenario che si è voluto ricostruire con tre installazioni progettate appositamente per questo evento, riflesso della sua visone personale della vita di domani: l’interno di un’abitazione, l’atelier di un designer e uno spazio urbano.
La mostra naviga tra presente e futuro, realtà e finzione e costituisce un esauriente racconto della storia del design, arricchito da delle immagini futuristiche.
La prima sezione di “Panorama” simula una grande finestra che si affaccia su un aeroporto, dove Grcic ha voluto proporre una scorcio di vita domestico insolito.
Spiega Grcic: “Nelle nostre città sempre più gentrificate, con i prezzi nei quartieri centrali delle città alle stelle, vivere a ridosso dei cosiddetti non places, ovvero luoghi comuni come gli aeroporti, potrebbe diventare una realtà diffusa, se non la norma. Oppure, se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe pensare che in un mondo dove le persone si spostano sempre di più, la vicinanza di un aeroporto potrebbe essere una scelta di praticità, non una condizione subita”.
Nella seconda sezione della mostra si vedrà la ricostruzione di uno studio di design a metà tra un laboratorio futuristico e una grotta. Su un lungo tavolo di metallo, sono posti alcuni prototipi di Grcic mentre su uno schermo vengono proiettate delle scene di una tipica giornata lavorativa presso il suo studio di Monaco; il filmato illustra come le nuove tecnologie siano entrate a far parte nel lavoro del designer.
Il contrasto tra la caverna e l’alta tecnologia evidenzia la visone futuristica che domina il settore del design e pone il visitatore di fronte ad alcune domande relative al ruolo che i designer ricoprono nella società contemporanea.
Nella terza area intitolata “Spazio pubblico” si trova quella che da molti è ritenuta la parte più importante della mostra, ovvero l’immagine panoramica lunga trenta metri di un paesaggio architettonico futuristico con campagne, città trafficate, costiere, litorali, favelas e ricostruzioni di edifici fantastici. L’atmosfera avveniristica è amplificata da un collage acustico di suoni naturali e rumori metropolitani.
Diversi elementi d’arredo sono collocati in questo spazio, come, per esempio, alcuni modelli della sedia “Chair-ONE” ed un grande lampadario.
L’impressione è che in questo ambiente il visitatore diventi un attore e s’immedesimi nel ruolo di designer.
L’ultimo spazio della mostra, è dedicato alla visione del lavoro quotidiano di Konstantin Grcic. Qui tra i suoi prodotti più significativi, troviamo anche “Meta” di Colombo Design, la maniglia dalle linee pure ed essenziali, disponibile nelle finiture cromo e cromat. Ecco le parole di Grcic a proposito della maniglia “Penso che nessun oggetto esista da solo. In quest’ottica anche la più piccola e semplice delle cose si trasforma nella parte di un sistema grande e complesso.
Sarebbe strano parlare di una maniglia senza parlare di una porta.
A sua volta, la porta si relaziona con lo spazio – meglio dire con due tipi di spazio, interno ed esterno. Ogni spazio ha il proprio suono e la propria luce. Ci sono poi tutte le cose, gli oggetti e i mobili che fanno parte dello spazio e naturalmente ci sono le persone che lo abitano; non possiamo mai parlare degli oggetti senza considerare le persone che li usano”.
La maniglia come piccola architettura quindi, ancora prima che un oggetto di industrial design; un progetto a piccola scala come espressione del dettaglio connaturato alla costruzione dello spazio, non come elemento secondario.
Qui sono presentati anche altri prodotti, prototipi, disegni e vari reperti, tra i quali opere di altri artisti, dai quali Grcic ha tratto ispirazione, come un vecchio bricco da tè ed un primo computer di Apple, le opere di Marcel Duchamp, Gerrit Rietveld o Enzo Mari.
Attraverso un cambio di prospettive, dal più piccolo al più ampio contesto, l’esposizione dimostra che per Grcic il design non è solo una soluzione dei problemi, ma anche una relazione associativa con le immagini, la casualità, le fratture e le esplorazioni.
Konstantin Grcic è nato a Monaco nel 196, dopo aver lavorato come apprendista nella realizzazione di mobiletti al Parnham College in Inghilterra, ha studiato design al Royal College di Arte a Londra dal 1988 al 1990. Da quando ha lanciato il suo design practice Konstantin Grcic Industrial Design a Monaco nel 1991, egli ha sviluppato mobili, prodotti e illuminazioni per alcune delle aziende leader del design europeo, quali Agape, Authentics, ClassiCon, Driade, Flos, Iittala, Krups, Lamy, Magis, Moorman, Moroso, Muji, Whirlpool. Konstantin Grcic crea prodotti industriali diffusamente descritti come “pared down”, semplici, minimalisti. Ciò lo mette in disparte dal minimalismo della corrente di moda oggigiorno è che egli definisce funzionalità in termini umani, combinando una stretta formalità di massima con una considerabile acutezza mentale e umoristica.